Über Schützengräben und Kubismus

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In eher ungewohnte Welten eintauchen konnten die Schüler der 5 A-WI beim Besuch der großen Museen in Rovereto. Im Castel Veneto gab es Kriegsgerät aus dem 1. Weltkrieg,  alte Uniformen und Gebrauchsgegenstände aus der Zeit zwischen 1914 und 1918 zu sehen. Danach ging es ins weltberühmte Mart, wo sich die WI-Schüler mit Kubismus und Futurismus auseinandersetzen konnten. Begleitet wurde die Klasse von den Lehrpersonen Massimiliano Longo und Manuela De Gaetanis.

 

Cicerone insegnava che “historia magistra vitae est”, la storia è maestra di vita. Possiamo comprendere il presente soltanto guardando al passato, e a Rovereto, presso Castel Veneto, ha sede una delle tappe “obbligate” per gli appassionati di storia del Novecento e in particolare della Prima Guerra Mondiale.

Gli alunni della 5 A-WI, accompagnati dalla professoressa De Gaetanis e dal professor Longo, hanno potuto immergersi, visitando le sale del museo ricche di pezzi d’artiglieria, divise storiche e oggetti di uso quotidiano, nelle vite difficili e nelle atmosfere cariche di tensione e dramma, che hanno caratterizzato il periodo bellico, trascorso per molti loro quasi coetanei, tra le pareti di trincee scavate nel terreno.

Dalla vita di trincea, da cui traggono ispirazione alcune delle più belle poesie del poeta G. Ungaretti, studiate quest’anno dagli alunni, si è passati ad ambienti ben più colorati e vivaci, ossia le sale del Mart, museo d’arte moderna e contemporanea, che accolgono i visitatori con capolavori che attraversano idealmente la storia delle correnti più importanti del Novecento dal Divisionismo al Cubismo, dalla Pittura Metafisica al Futurismo fino all’Astrattismo.

Oltre al piacere del godere della reciproca compagnia, questa visita è stata l’ennesima occasione per ricordare ai nostri giovani che si può “fare scuola anche fuori dalla scuola” e che le idee e le nozioni che acquisiscono nei nostri istituti, debbono diventare un bagaglio di conoscenze ed impulsi con cui costruire un domani il loro futuro.

Prof. Massimiliano Longo

 

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